LEONE SU SEMAFORO ROSSO E GIALLO venetoonline.info LEONE MARCIANO CALPESTA SEMAFORO GIALLO ROSSO

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Racconto breve



SE NON E'HARDWARE ALLORA E' SOFTWARE


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Quando ho iniziato ad occuparmi di semafori, correva la terza stagione del grande fratello, l'anno non ricordo bene per un lieve disturbo di cui non ricordo il nome, associo ancora per fatti veramente importanti. Stavo tornando da Trento quando al semaforo di San Nazario,piccolo comune del profondo nord, in località Carpenè sono immortalato con il flash in una foto ricordo.

Un pò sfocata la memoria, a frammenti, le bestemmie dei multati quando vado in comune per spiegazioni,il disegno irriconoscibile dell'intersezione a matita su carta a quadretti, il tecnologico ufficio sanzioni appena allestito, la nuova assunta “agente istruttore applicato amministrativo” per gestire le multe, il ricorso motivato al Prefetto con risposta ciclostilata.

Ricorro al Giudice di Pace.

Ricordo molto bene la disponibilità del GDP, una bella ed avvenente signora che manifesta subito disponibilità e poi mi condanna. Dovevo aspettarmelo, non ho mai avuto fortuna con le belle signore.

Elementi circostanziali; decisivi invece due interventi tecnici di grande qualità intellettuale:

Primo intervento

La nuova assunta " agente istruttore applicato amministrativo" è anche studentessa universitaria alla facoltà di ingegneria di Trento, per conto del Comune che Le riconosce competenza in materia, produce le osservazioni che riporto:

.....nelle dispense di Tommaso Esposito ordinario all'Università di Napoli e Raffaele Mauro dell'Università di Trento è riportata una formula per il calcolo del tempo di giallo per le intersezioni a raso. Utilizzandola si ottiene un tempo di giallo di complessivi di 1.5s, cioè un secondo per tempo di reazione e 0,5s di frenata tecnica. ( ndr Bestia l'orso).

Così prosegue:

E' così dimostrato sia dal punto di vista della normativa che dal punto di vista fisico e matematico che la durata del giallo è più che sufficiente da permettere l'arresto e lo sgombero senza che scatti la luce rossa.

Giuro scrive proprio così, meglio del prof Camus che ancora non conoscevo e che è arrivato a solo 3s di giallo. Chissà l'invidia.

Dio Le ha dato una formula, guai a chi gliela tocca,una traslazione della più nota frase “la formula è mia e la gestisco come voglio io”.

Faccio osservare che i risultati proposti comportano uno spazio di arresto è di 3,2m. Allora mi guarda sospettosa e chiede quale calcolo ho operato. Evidentemente sul calcolo dello spazio, la formula quel giorno era indisposta così si è persa qualcosa.

Carpenè si trova in una valle stretta e profonda, il sole è negato per lunga parte del giorno, per tutti i giorni dell'anno,sulla zona meno sfavorita piccoli appezzamenti sono stati rubati nel tempo terrazzando il costone scosceso con muretti a secco, il materiale generosamente fornito dalla montagna. Colture di patate e fagioli da cui il fragrante e famoso “ minestrone a 1300”. Un lavoro duro e perduto, nessuno più va a lavorare la terra, uno spreco di risorse ora impiegate altrove con peggiore ritorno.

Non sempre c'è redenzione.



Secondo intervento

Sollecitato dal Comune, interviene con uno scritto l'ing. Lindblad della Lindblad&Piana, la ditta che ha omologato e venduto al Comune la macchinetta sanzionatrice. Io avevo osservato che nella brochure pubblicitaria del traffiphot figurava un veicolo che attraversava le spire ad una velocità presunta di 31 kM/h dopo 5,24s dallo scatto del giallo.

Ho supposto che L'ing. Limblad provenga dalla Germania, una garanzia che accostata al titolo è una garanzia al quadrato.

Scrive il nostro:

la documentazione tecnica qui acclusa mostra un esempio dove un conducente senz'altro ha potuto fermarsi. La velocità di 31km/h corrisponde a 8,6m/s, cioè allo scatto del giallo il veicolo si trovava a 16m dall'incrocio ed a quella velocità non c'è problema a fermarsi.

Mentre Ezio Greggio se ne andava con il cartellino sotto il braccio ho tentato di ricostruire la “ deduzione Lindblad, un nome una garanzia”. Pazientemente ho cercato di individuare il fondamento della “Limblad spekulation” e finalmente ho trovato la quadratura del cerchio.

Ecco lo scenario.

Un tedesco si è assopito con auto in moto a 16 metri dalla linea di arresto, allo scatto del giallo dopo un tempo di reazione di 2s scatta con una accelerazione di tre metri al secondo quadrato.

Attraversa le spire esattamente ad una velocità media di 31km/h. Guadagna così anche lui due foto ricordo in località turistica Carpenè, nel comune di San Nazario 1400 abitanti il 40% extracomunitari, paese Italia.

Le foto possono essere comodamente pagate per posta, il ritiro però deve essere fatto di persona. Il Comune ringrazia e spera che la promozione turistica sia efficace.

Il giudice non mi crede sicché preso dallo sconforto , al cospetto di persone competenti, altre titolate, altre con potestà decisoria, in un tardivo soprassalto di pudore, inizio a firmare i miei scritti con il titolo accademico di “ Antonio Menegon falegname in Marostica”. Null'altro potendo mi degrado sul campo.

E così, nella terza stagione del grande fratello che nasce lo scritto

Razzo nel culo ”.

Ho maniera più tardi di confrontarmi con altre persone competenti e maggiormente titolate, molto benevolenti invero, infatti parlano, scrivono, s'incazzano con il falegname di Marostica, raro esempio di democrazia interclassista.

Però immagino un futuro con molti parquet da lucidare a gratis.

Io devo solo ringraziare, lo scambio e il confronto accresce di molto la mie conoscenze, tutto merito Loro.



Come quando riesco finalmente a dare sembianze al software.



Quando mi sono laureato, già si parlava di software, come si parlava di odissea nello spazio, di Asimov e venusiani, di solito si parla tanto di quello che non si conosce.

Il concetto di software è rimasto a me per lungo tempo una entità indefinita e sfuggente, una lacuna colmata leggendo la perizia di due illustri e autorevoli Professori del Politecnico di Milano,Dipartimento elettronica ed informazione

Una perizia formata specificatamente per l'autorità giudiziaria.

A pagina 8 della perizia è riportata il neretto la formulazione del quesito n° 2:

Dicano i consulenti tecnici se la sincronizzazione di fase semaforica del sistema T-RED sia di tipo hardware o software.

Traslasciando le argomentazioni riporto subito la conclusione

....la sincronizzazione del T-RED non è una sincronizzazione

hardware.


Mi sono a tal proposito confrontato con molti colleghi falegnami

conoscitori delle elucubrazioni di logica Aristotelica.

Tutti concludono così: se non è hardware allora è software.



Esistono peraltro del processo logico adottato illustri precedenti:

Rif. COLLODI CAP.16 di cui allego estratto:

E i medici arrivarono subito, uno dopo l’altro: arrivò, cioè, un Corvo, una Civetta e un Grillo-parlante.

Vorrei sapere da lor signori, — disse la Fata, rivolgendosi ai tre medici riuniti intorno al letto di Pinocchio, — vorrei sapere da lor signori se questo disgraziato burattino sia morto o vivo!…

A quest’invito, il Corvo, facendosi avanti per il primo, tastò il polso a Pinocchio: poi gli tastò il naso, poi il dito mignolo dei piedi: e quand’ebbe tastato ben bene, pronunziò solennemente queste parole:

A mio credere il burattino è bell’e morto: ma se per disgrazia non fosse morto, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo!

Mi dispiace, — disse la Civetta, — di dover contraddire il Corvo, mio illustre amico e collega: per me, invece, il burattino è sempre vivo; ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe segno che è morto davvero!


Per pura coincidenza sono venuto in possesso del software che esegue la sincronizzazione di fase, di questo allego la foto.

relé T-Red

Il software in questione. È lungo 142mm largo 90mm alto 58 mm, software pesante, pesa 127 grammi.

Il colore preponderante è il verde,quindi è poco inquinante, nella parte superiore si trovano 8 parallelepipedi un po' trasparenti che portano la scritta OMROM 230vac. Di lato la scritta t-RedISR4R4Y 062006V1

Poi ci sono due protuberanze con scritto PC1 e PC2 richiamano una spina della luce ma con molti fili.

Si tratta di un linguaggio sconosciuto,in particolare mi sembra che OMROM fosse il nome di un Venusiano di Asinof e così si chiude il cerchio.

Sono in debito con gli illustri cattedratici per aver ancora una volta contribuito ad allargare le mie conoscenze.

Certo che i semafori sono uno spettacolo pirotecnico.

Antonio Menegon falegname in Marostica,grillo parlante