venetoonline.info | ||
cultura politica costume |
||
Lettera aperta ai Signori
Monti Mario Fornero Elsa Squinzi Giorgio
Premessa
Mi chiamo Menegon Antonio e compio 65 anni 17-10-2012. Nel Settembre del 2011 ho aperto una SRL settore legno assumendo degli operai, ho assunto anche un giovane di 22 anni, in possesso di diploma professionale, inquadrato (scusate la parolaccia) come apprendista. E' anche mio nipote, mia la facoltà di dargli una opportunità, mia l' aspettativa di risultati ed impegno a compensazione del favore nepotistico. Favore Privato Ho sempre lavorato nel settore senza arricchirmi, abito in una casa in affitto ma sono fortunato perché faccio un lavoro che mi piace. Non ho mai fatto ferie e lavoro anche di domenica da tempo immemorabile. Dato l'impegno ritengo di essere una schiappa per i modesti risultati, un'anitra zoppa. Ciò non di meno con idiozia reiterata, nello stupore di tanti amici pensionati, riparto. Il fatto Nel mese di Settembre anno in corso, sono “convocato” quale Tutor assieme all'apprendista mio nipote per un colloquio di due ore per definire il PIANO FORMATIVO INDIVIDUALE DI DETTAGLIO attinente all'attività di orientamento professionale. La convocazione avviene da parte delle ditta: CENTRO API SERVIZI SRL una controllata di API INDUSTRIA DI VICENZA La scrivente fa riferimento a delibera di A.T.I. INDUSTRIA 2008 che ha identificato nel POLITENICO CALZATURIERO s.c.a.r.l. Società consortile a responsabilità limitata l' Ente preposto all'organizzazione delle attività di accompagnamento per gli apprendisti del settore industria fuori obbligo.
Poche telefonate per appurare che i corsi saranno tenuti invece da
RISORSE IN CRESCITA (un'altra) s.c.a.r.l. Società consortile a responsabilità limitata società creata da : CUOA impresa ENFAPI TECNOIMPRESA La commistione tra diverse società ed enti, lascia intravedere un accordo spartitorio di quei fondi per la formazione che costituiscono la seconda voce di spesa della la Regione Veneto. Non sembra a chi scrive che l'accordo spartitorio si coniughi bene bene bene a denaro pubblico. Il colloquio Faccio presente in primis che l'attività che attualmente svolgo è il controllo qualità su legname e mobili importati dalla Romania. Per 20-25 giorni al mese assieme all'apprendista, futuro mio sostituto, siamo in Romania a svolgere verifica preventiva sull'acquisizione prodotti. Una attività incongruente a qualsiasi ipotesi di corso (120 ore) a calendario frammentato. Ma al colloquianti questo non interessa.... problemi vostri..... Successivamente all'apprendista sono poste domande del tipo.....sai usare word.... power point ...access.... Il diniego dell'apprendista, è accolto con benevola condiscendenza. Il fulcro del colloquio è però la richiesta a me rivolta di sottoscrizione di un piano formativo predeterminato per categoria senza meglio precisare il contenuto e calendario (lo faranno successivamente). Altro che piano formativo personalizzato.
La dottoressa che gestisce il colloquio dichiara che non è stato possibile organizzare un percorso formativo per il settore legno pertanto mi invita a scegliere e sottoscrivere l'adesione ad uno dei seguenti piani professionali:
Tutti piani formativi che nulla hanno a che fare con l'attività che l'apprendista svolge e svolgerà. Metto a questo punto nero su bianco e consegno dichiarazione autografa di mancata adesione ad tutti i piani formativi che sono proposti evidenziando la perdita di tempo e di denaro per l'azienda e l'apprendista, con danno anche per il paese che va a finanziare inutili formazioni. La dottoressa reiteratamente insiste che sono obbligato a scegliere uno tra i piatti serviti e che al contrario avvertirà la Provincia. ( velata oscura minaccia). Considerazioni Prima di andare al colloquio ho interpellato diversi consulenti del lavoro e commercialisti di mia conoscenza ottenendo univoca risposta. I corsi ad apprendisti ed aziende nulla servono. Servono invece a foraggiare ditte incapaci di offrire un prodotto (corso formativo) ignorato se non aborrito dal libero mercato. Naturalmente assistiti e loro mentori spergiurano sull'alto valore Etico- Formativo- Funzionale dell'iniziativa, la mettono in relazione alla giaculatoria “ innovazione e ricerca “ su cui da tempo si sta cimentando chi mai ha lavorato e mai vorrebbe farlo. Mentori ed assistiti invece,assiduamente praticano ricerca ed innovazione. Ricercano strade innovative e nuovi modi per drenare denaro pubblico per se e la propria parte. Assistiti e loro mentori narrano di feedback entusiasti sempre da loro raccolti e gestiti, sempre auto referenzianti. Se la cantano e se la suonano. I terzi? Tuttalpiù sanno dei terzini. Espongo a lor Signori perché hanno speso parole nell'ordine su: spesa, lavoro, burocrazia. Trasmetto per conoscenza anche a terzi dotati di capacità e funzione ispettiva.
Menegon Antonio Falegname in Marostica
Marostica 09-10-2012 |