Pubblico su www.venetoonline.info uno studio sul Tred.
Descrivo
-
il
funzionamento dell'apparecchiatura
-
L'affidabilità
-
le
caratteristica potenziale di dare prova di comportamento oggettivo e
soggettivo.
-
La
mancata
attivazione di utilità a garanzia dell'utente da parte di
Ministero, Comuni e ditte private.
-
La
carenza
probatoria che deriva dall'omissione di cui al punto 4
-
La
resistenza ad interventi fraudolenti in danno al cittadino.
-
La
carenza
di istruttoria da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
-
La
possibilità potenziale di evitare ricorsi al G:P.
-
L'Approvazione
ed omologazione dell'apparecchiatura e la loro differenza.
-
La
legittimità di interventi di modifica di componenti
difettosi.
-
La
documentazione ove si evidenzia l'occultamento delle qualità
di garanzia per l'utente.
-
L'analisi
di legittimità ( illegittimità) delle sanzioni su
profili strettamente giuridici.
La
conclusione è che il Tred
è un'ottima apparecchiatura affidabile e precisa, con
capacità
intrinseca di documentare l'infrazione sia sotto il profilo
oggettivo che soggettivo.
Nell'uso
ad oggi fatto, per
negligenza o volontarietà, ha funzionato nella
modalità
che non prova l'elemento soggettivo.
E'
stato così possibile
occultare l'insufficienza del tempo di giallo, cosa che sarebbe
risultata immediatamente nei filmati.
In
una
corretta installazione, con
un protocollo di verifica dei dati corretto, in presenza di progetto
dell'intersezione, il Tred è assolutamente in grado rilevare
le infrazioni reali in maniera largamente più affidabile di
qualsiasi prestazione umana.
Queste
evenienze, le sole
legittime, trasformano l'installazione in un costo e non in una fonte
di reddito per i Comuni, così come avviene in tutto il mondo
civile.
Antonio
Menegon
aspetti
tecnici,
affidabilità, valore probatorio del Tred
Per come
è descritto nella
relazione della quinta sezione dei Lavori pubblici, il Tred
è
assemblaggio di elementi normalmente commercializzati, si tratta
pertanto non di apparecchiatura brevettabile ma di un modello di
utilità. (giurisprudenza sul tema).
La
descrizione
è scarsamente
analitica, l'approvazione è
rilasciata su insufficiente istruttoria, pertanto
sono costretto ad assumere altre conoscenze da altre
fonti.
Lo schema
a
blocchi dell'apparato,
associato alla centralina di comando del semaforo è
così
raffigurabile.

Il Tred
è interfacciato con
l'apparato con la sanzionatrice automatica attraverso un trasduttore T,
in ingresso al trasduttore i segnali di giallo e di rosso og
e or
gli stessi
che comandano le rispettive lanterne, in uscita contatti puri
ig ed
ir per il
funzionamento dell'apparato.
Una
interfaccia
ausiliaria necessaria
ove i contatti puri non siano già disponibili sui
teleruttori
della centralina semaforica. Una utilità quindi per il
montaggio.
I simboli
in
rosso si riferiscono a
componenti essenziali del sistema, tutti soggetti ad analisi ed
approvazione perchè la mancanza di uno di questi rende
inutilizzabile l'apparecchiatura.
I simboli
in
nero a componenti di
eventuali utilità .
Significato
dei
simboli
C unità centrale di elaborazione e
pilotaggio
Ti telecamera a campo largo
T2 telecamera a campo stretto con ocr
Rg45 porta ethernet di rete
USB porta ingesso uscita
Ig ingresso segnale di giallo commutato
Ir ingresso segnale di rosso commutato
I
illuminatore ad infrarossi oggetto di omologazione successivamente
tolto con nuova approvazione.
M
modem o router adsl per controllo remoto
T
eventuale trasduttore di separazione tra Cs e C
C
centralina di comando semaforo
L
Lanterna semaforica da monitorare
og
output segnale giallo commutato dalla centralina semaforica
or
output segnale commutato di rosso dalla centralina
fr
segnale di imput con rilevazione a mezzo fotocellula della
commutazione rosso
fg
segnale di imput con rilevazione a mezzo fotocellula della
commutazione giallo
Questi due ultimi
segnali derivanti da fotocellule non sono previsti, li ipotizzo io
perchè assolutamente più performanti di quelli
utilizzati dal sistema,
in seguito la spiegazione
Analizzo come
prima opzione la presenza dell' eventuale trasduttore T.
Per funzionare il
sistema, deve implementare lo stato del giallo e del rosso.
Il metodo
adoperato è quello di prelevare direttamente il segnale in
commutazione, dagli stessi contatti che pilotano la lanterna
semaforica con questo si comandano i relè di
T.
Non è
l'unica possibilità, il trasduttore potrebbe non esserci se
sulla centralina semaforica sono presenti contatti puri ( esempio
contatti liberi su teleruttore di comando od ouput sincroni), in
questo caso og diventa
direttamente ig
ed or
diventa ir
senza interposizione di T.
Largamente
migliore la soluzione che ipotizzo, i segnali ig
ed ir
sono ricavabili attraverso dei sensori che rilevano la variazione di
luminosità del singolo segnale stabilendo corrispondenza
biunivoca tra la situazione percepita dall'utente ed imput
sull'apparecchiatura.
Mentre il segnale
di rosso è documentato dai fotogrammi, non esiste certezza
per
il segnale di giallo della centralina semaforica, se le lanterne sono
pilotate da relè sono viziate in analogia a quanto succede
sul
trsduttore T
( In seguito analisi approfondita).
In definitiva il
teleruttore scatta ma l'arco temporale tra og ed or è dubbio
in mancanza di tensione stabilizzata.
I sensori di
luminosità, renderebbero giustizia alla lampadina di giallo
rotta, alla caduta di luminosità per caduta di tensione al
di
sotto dei limiti previsti dall'art 167 del regolamento del c.d.s.
al'errore introdotto dai temporizzatori per oscillazioni di tensione.
L'interfaccia T comunque non
altera o interferisce minimamente sulla centralina semaforica .
I
parametri
della centralina semaforica
(tempi e fasi ) sono nella potestà dell'ente proprietario
esercitata attraverso suoi delegati ( vigili, società di
manutenzione ecc..), questi rispondono civilmente in solido con
l'ente proprietario e penalmente in proprio per abusi e azioni al di
fuori della delega.
L'ente
proprietario ed ogni altra
autorità di controllo hanno obbligo di vigilanza.
E'
salvato un
filmato (file criptato in
formato proprietario)i con svariati fotogrammi per ogni ciclo giallo-
rosso semaforico.
Le
telecamere
sono sempre in standby
entrano in funzione se ( if I isHhigt )arriva un comando
dall'unità
logica e se (and movies is Higth) è rilevato movimento su
un'area di ripresa discrezionale dell'inquadratura.
Questa
condizione ( spire virtuali) ha
l'unico scopo di risparmio di memoria ed eliminazione
di inutili riprese in assenza di
veicoli con semplificazione dei controlli.
Una
telecamera
è una macchina
fotografica capace di scattare 25 fotogrammi al secondo, le due
telecamere installate hanno lunghezza focale diversa e forniscono
complessivamente 50 fotogrammi al secondo
-
25
con
inquadratura allargata che inquadra tutta l'area interessata
-
25
con
inquadratura ristretta, che riconosce la targa ed identifica il mezzo.
All'atto
della
notifica di infrazione
sono stampati solo alcuni fotogrammi , quelli che certificano
l'infrazione.
Il
comportamento dell'utente è
invece desumibile con visione dell'intero filmato, un filmato che
fissa in maniera probatoria inconfutabile il comportamento soggettivo
del guidatore nel periodo precedente e successivo all'infrazione.
Comportamento
oggettivo e soggettivo
sono contemporaneamente documentati.
Nessun
umano ha
capacità di
valutazione paragonabile ad uno strumento così perfezionato.
Nessun
umano
garantisce prova
documentale oggettiva, con possibilità di verifica a
posteriori.
Ogni
apparecchiatura può essere
soggetta a guasti,ogni sistema di più apparecchiature
è
a maggior rischio dato che il guasto di un componente pregiudica
l'intero sistema.
Tutti
guasti
alterano il sistema, ma
non riesco ad identificare guasti che creino pregiudizio per
l'utente, ogni guasto causa incongruenze sui fotogrammi, il controllo
diligente evita successive contestazioni, contestazioni fondate
indicano negligenza degli organi di controllo, con
responsabilità
per profili di danno, ogni mal funzionamento inficia l'elemento di
prova, e deve originare un report di segnalazione.
Certamente
il
range di temperatura e
condizione da tener presente.
Certamente sarebbe opportuno esclusione
ed allarme per condizioni al di fuori del range.
Si tratta
però di opportunità
volte alla tutela del gestore dell'impianto, in quanto il sistema
potrebbe non funzionare correttamente ma solo perché non
fornisce prova di alcune infrazioni.
Nessun
pregiudizio all'utente, i guasti
incidono solo sulla probatorietà dei riscontri.
Questo
naturalmente se chi analizza i
filmati non è negligente o volutamente non altera i
fotogrammi.
Sotto
questo
profilo non esiste mai
garanzia assoluta di non manomettibilità, (basti pensare
alla
guerra tra virus ed anti virus, ne una pellicola fotografica da
garanzie maggiori dato che si conoscono svariate tecniche di
manomissione) ma questo ha che fare con mala fede che non
può
essere addebitata al sistema.
Mentre
è addebitabile
all'autorità amministrativa l'omissione di controlli anti
frode.
La
manomissione
può essere
-
specifica
perché fatta sul singolo ciclo, operazione scarsamente
probabile dato il rapporto costo vantaggio.
-
può
essere sistemica quando attraverso un programma ad hoc si interviene
automaticamente per alterare gruppi di riprese
Questa
seconda
evenienza è
accertabile con controllo campionario su dati sorgenti non ancora
elaborati, che potranno essere controllati a campione. Per questo
copia dei dati deve essere trattenuta da pubblico ufficiale e
conservata per valutazioni posteriori di legge.
Il
programma di
decriptazione per
controlli campionari deve essere depositato e nella
disponibilità
dell'organo di controllo.
(altro
che il
deposito di pezzi di
ferro e scatole varie).
La prima
evenienza è
accertabile attraverso riscontro puntuale ma è priva di
movente economico, può avvenire solo come esercizio auto
gratificante di un guastatore addetto alla filiera.
In un
sistema
non orientato a “soldi
per tutti “, procedure automatiche per trattamento dei dati
stampa
verbali e notifica , possono facilmente essere attuate ed utilizzate
dai singoli comadi di P.M senza ricorso a ditte esterne.
Naturalmente
è necessario
predisporre un controllo antifrode casuale, che verifica il
comportamento del funzionario incaricato, esperienza insegna.
Nel
complesso il sistema è
affidabile, preciso esaustivo, da prova di comportamento consono o
non consono dell'utente ben oltre l'oggettività
dell'infrazione, dirime cioè l'elemento soggettivo di colpa
,
volontarietà od inevitabilità nella specifica
oggettiva
infrazione. Fornisce prova documentale largamente più
affidabile di qualsiasi operatore in buona fede.
Mette
qualsiasi giudice edotto sulle
procedure nella possibilità di giusta sentenza.
Il
ricorso al giudice deve essere
eccezione, il ricorrente deve pagare le spese ove soccombente, ma ha
il diritto di accesso all'intera prova documentale ante ricorso.
Un
sistema
largamente migliore del
sistema della Eltraf e della Limblad&Piana che al confronto
sono
rudimentali ed e offrono pochissime utilità.
Spiegherò
successivamente come
tali specificità a tutela dell'utente, mai siano state
utilizzate, mai siano state valutate in sede di approvazione, come
l'approvazione richiedendo prestazioni molto al di sotto di quelle
ottenibili abbia di fatto omesso proprio gli aspetti di tutela e
garanzia dell'utente.
Come a
dire che
partendo
dall'approvazione , tutti i livelli interessati, nemmeno hanno preso
in considerazione le garanzie, concentrandosi sulle sanzioni.
Sulla approvazione omologazione
L'
approvazione
e l'omologazione devono
rispettare le condizioni previste dall'art. 92 del regolamento del
c.d.s.
L'apparecchiatura
Tred ha l'obbligo di
funzionare secondo le specifiche riferite nel protocollo di
omologazione delle singole parti, e nella realizzazione del
funzionamento descritto nell'approvazione del sistema rilasciata dal
Ministro competente sentiti i pareri delle commissioni proposte.
Non tutti
i
componenti di un sistema
approvato devono essere omologati, alcuni sfuggono a questa
incombenza perché esclusivi dell'apparecchiatura approvata,
devono comunque garantire la realizzazione dell'obiettivo approvato.
L'esclusione è specificatamente prevista al comma 3 del
succitato art.92
Approvazione
ed
omologazione sono
specificità diverse.
Omologazione
è il controllo che
una apparecchiatura rispetti caratteristiche prefissate e
precostituite contenute in un protocollo all'uopo predisposto, sono
omologabili tutte le apparecchiature di qualsiasi marca che rientrano
nei parametri prefissati, non è necessario un parere
discrezionale, ma unicamente una verifica di inclusione e rispetto
del protocollo.
Nessun
sistema
può essere
approvato se utilizza componenti per i quali è richiesta
omologazione, senza verifica della rispondenza di questi al
protocollo succitato.
Un
sistema che
utilizza
apparecchiature per le quali non è prevista omologazione,
può
essere comunque approvato su valutazione discrezionale dell'organo di
controllo che motiva in proposito, tale giudizio é soggetto
a
verifica ex post, per il maggior rischio di aspetti collusivi.
Ogni
approvazione in deroga a tali
principi è abuso o negligenza o collusione da parte
dell'organo di controllo, abuso e collusione sono penalmente
perseguibili.
L'abuso
riguarda il solo organo di
controllo, la collusione organo di controllo e soggetto colluso, la
collusione può essere esito di corruzione o di concussione.
Errori
o negligenza non inficiano
l'atto.
Nel
caso di specie il Tred è
approvato dalla quinta sezione del Ministero dei lavori Pubblici, pur
in assenza di prototipo e di completezza documentale.
Tale atto
è formalmente corretto
e legittimo in quanto discrezionale, salvo verifica di profili
collusivi nel senso di cui sopra, (corruzione o concussione) a questi
si deve aggiungere come ipotesi la frode nel caso che l'approvazione
sia stata ottenuta con artifizi e raggiri, inducendo in errore il
consiglio superiore dei lavori pubblici, carpendone la buona fede.
Nel caso
di
specie un evenienza che
sono portato ad escludere, dato che l'apparecchiatura ha
caratteristiche largamente superiori ad altre apparecchiature
approvate.
Tutti i
reati
citati sono in danno alla
pubblica amministrazione.
I reati
se
comprovati rendono nullo
l'atto, ma in giudizio il multato difficilmente potrà
costituirsi in quanto non è formalmente parte lesa.
Una
delle centinaia di evenienze in
cui la nostra giustizia persegue obiettivi formali e garantisce
ingiustizia sostanziale.
Una
considerazione a margine...
fuori dagli aspetti formali il Tred è apparecchiatura
eccellente di grande garanzia per il
cittadino, di
grande valore
educativo.
Questo
non
garantisce contro la
collusione, molte volte un diritto sacrosanto è ottenuto
chiedendo utilità indebite
ottenute da funzionari corrotti.
A volte
queste
utilità sono
erogate anche dopo ottenuto il riconoscimento del diritto, per una
sottintesa minaccia di ritorsione alla prima occasione.
Nel
sentire
comune è invalsa
l'oppinione che, se non si olia la macchina nulla si ottiene pur
avendone legittimo diritto, si perde il beneficio se il
riconoscimento non è continuativo.
Altra
cosa
è il danno
sicuramente patito dagli utenti, esito di una grande truffa non
addebitabile alle apparecchiature di controllo.
Nulla
ha che fare questo profilo con
l'approvazione del Tred che fino a prova contraria è atto
legittimo, correttamente motivato, formalmente perfezionato.
Sulla
sostituzione di
relè difettosi
Sembra
che tra gli addebiti mossi all'ing. Arrighetti due riguardino
questi punti
-
relè
difettosi sostituiti con alterazione della configurazione di un sistema
approvato.
-
Mancanza
di omologazione e di deposito fisico di parte del sistema
sanzionatorio, in particolare dei relè successivamente
sostituiti.
Dico
sembra perché mi appoggio a notizie riferite dai media.
Affronto
ora un argomento tecnico,strettamente legato però alla
approvazione-omologazione.
La
sostituzione dei relè, fa seguito a malfunzionamento
dell'apparecchiatura che in maniera casuale rileva tempi di giallo
variabili ed inattendibili nell'arco della stessa giornata.
Anche
i
tempi di rosso saranno inattendibili ma di impossibile valutazione.
L'inattendibilità
del tempo di rosso dato che integra un ritardo nel segnale è
sempre a favore dell'utente.
L'inattendibilità
del tempo di giallo è neutra, è rilevabile sui
fotogrammi ed indica necessità di intervento.
In
prima battuta si ipotizza un intervento doloso a modificare i tempi
di giallo impostati al semaforo allo scopo di ottenere maggiori
incassi.
Questa
ipotesi è scartata perché un intervento doloso
non
avrebbe provocato errori casuali ma errore sistematico dei rilievi
ricorrente in ampio arco di fotogrammi.
In
seconda battuta si imputa il fatto ad inaffidabilità della
centralina di comando del semaforo.
Anche
questa ipotesi è scartata perché sostituendo il
trasduttore interposto tra semaforo ed apparecchiatura rilevatrice di
infrazione il difetto scompare.
Nessuno
si è ancora capacitato di cosa sia successo
perché le
prove sul trasduttore eseguite in laboratorio confermano il corretto
funzionamento.
A
tal e
proposito avanzo un'ipotesi
I
relè
del trasduttore sono alimentati in parallelo alle lanterne
semaforiche partendo dai contatti stessi che alimentano le lanterne
semaforiche.
Lo
schema elettrico equivalente può essere così
ricostruito

E
=
tensione di alimentazione ai contatti del teleruttore lanterna
E1=tensione
derivante da campi elettromagnetici interferenti
R=
resistenza complessiva del circuito linea + relè del
trasduttore
L=
induttanza complessiva del circuito
C=
capacita intrinseca al sistema
T=
raffigurazione relè depurato di resistenza capacita ed
induttanza specifica
i
=
corrente che percorre a regime il relè T
Un
qualsiasi circuito RLC comporta un ritardo di risposta tra gradino di
ingresso e gradino ai capi del relè T, questo ritardo ha
caratteristiche sistematiche, essendo le variazioni di temperatura
irrilevanti nel range di funzionamento.
Dato
che a volte nei dati impressi su un fotogramma compare ad esempio un
tempo di giallo di 2.8 s ed in quello successivo 4 s. ad inalterate
condizioni della centralina semaforica questi errori non possono
essere addebitati a R L C che sono dati sostanzialmente costanti.
E1
potrebbe avere qualche significato se esistessero correnti
dell'ordine di alcune centinaia di ampere che non è il caso
in
esame. Pertanto le interferenze elettromagnetiche sono trascurabili.
Rimangono
da valutare le caratteristiche di E e T
Le
caratteristiche del relè sono stabili quindi da sole non
danno
origine ad errori casuali,
tuttavia
la commutazione avviene quando è superato un certo valore di
soglia Is
sotto il
quale il campo magnetico non vince la molla antagonista.
Tuttavia
quando la tensione di alimentazione è tale da non far
circolare a regime una corrente “ i>Is
“ il relè nemmeno scatta.
Esiste
tutta una zona di incertezza quando la corrente i
è
di poco maggiore di Is
L'iterazione
tra tensione di alimentazione e caratteristiche intrinseche dei
relè è causa di malfunzionamento.
La
tensione di alimentazione che arriva alla centrale semaforica
è
spesso variabile in un arco ben superiore al ±10%
come normalmente previsto, questo dipende dalla variabilità
degli assorbimenti e non adeguato rafforzamento delle linee
elettriche, cosa che Enel dovrebbe garantire e non fa.
Una
peculiarità della singolo sito e questo spiega
perché
le apparecchiature in moti posti vadano bene ed in altri no.
Nello
schema1 è raffigurata la risposta ad un gradino in
condizioni
normale.

Nello
schema 2 la stessa risposta con tensione ridotta.
Si
vede come il ritardo normale passi da0,1 ad un secondo.
Ma
soprattutto esiste un profilo di incertezza ove piccole differenze
geometriche nei relè possono dare risposte ampiamente
diverse.
Il
problema è superabile con la scelta di relè che
hanno
una corrente di soglia molto bassa e che pertanto che lavorano nella
parte ascendente della rampa lontano dalla zona di saturazione.
Esistono
relè con da 220 ±10%
ma anche relè che funzionano da 12 a 240 v.
A
riprova di questa ipotesi su fotogrammi con tempo sbagliato dovrebbe
essere visibile una attenuazione dell'intensità luminosa
della
lanterna inquadrata che attesta il calo di tensione.
Allo
stesso errore sono però soggette le lanterne quindi la
tensione sulla centralina semaforica dovrebbe essere stabilizzata
tanto più ove si contesta all'utente il decimo di secondo.
I
relè utilizzati non erano quindi difettosi, ma solo inadatti
ad un utilizzo in mancanza di alimentazione stabilizzata.
La
sostituzione dei relè non è lesione
dell'autorizzazione, ma intervento funzionale al ripristino delle
condizioni di approvazione, quindi è atto dovuto che
evidenzia
diligenza e cautela.
Ritengo
inoltre che L'interfaccia T ove necessaria, sia risposta ad
inadeguatezza della centralina di comando semaforica e che
l'installazione di T abbia caratteristiche da descrivere in un
protocollo d'installazione, estraneo alle caratteristiche delle
apparecchiature. Protocollo che dovrà integrare anche la
stabilizzazione della tensione ora non prevista.
Per
quanto riguarda i fotogrammi incriminati, questi dovevano essere
scartati dall'ente accertatore, se al contrario sono stati notificati
esiste almeno negligenza.
Condizioni
di utilizzo
sul campo
Ho precedente accennato
al
fatto che l'apparecchiatura ha
caratteristiche intrinseche dirimenti non solo per in profilo
oggettivo dall'infrazione, ma anche dirimente il profilo soggettivo.
Questa
possibilità è offerta dalla opzione
filmato
che
registra l'intera vicenda.
L'apparecchiatura
però funziona anche in modalità ridotta,
restituendo
solo alcuni fotogrammi, una modalità che nulla dimostra in
merito all'elemento soggettivo dell'infrazione.
Tale
modalità ridotta é proprio quella approvata dal
Ministero, e normalmente utilizzata.
Con
la successiva approvazione del vista red
apparecchiatura che restituisce un filmato, il Tred si trova in una
posizione commercialmente meno forte, alcuni comandanti di P.M.
evidenziano il profilo concorrenziale.
Allora
la Citiesse si lamenta con la Kria, che svela la possibilità
di attivazione della funzione filmato. La Citiesse chiede
rassicurazioni sul rispetto dell'approvazione e Arrighetti contatta
il Ministero che al di fuori del parere del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici estende l'approvazione alla funzione fino allora
occultata, ed invia
la lettera in calce.
Ciò
non di meno la funzione filmato non è mai attivata in
nessuna
installazione, serve evidentemente solo a misurarsi con la
concorrenza.
Ministero
Kria Citiesse Polizia Municipale, tutti attenti ai profili
concorrenziali, nessuna attenzione alle garanzie per l'utenza.
Devo
precisare che nella stragrande maggioranza delle infrazioni, il
filmato avrebbe evidenziato il comportamento di un utente che frena e
poi riprende la marcia, raggiunta convinzione di
impossibilità
di arresto prima della linea di arresto.
Cosa
confermata dalla velocità ridotta, nella stragrande
maggioranza delle infrazioni.
Il
filmato avrebbe svelato un tempo di giallo troppo breve, al di la
delle di tutti gli studi teorici.
La
pacchia sarebbe finita, ci mancherebbe altro.
Sulla
legittimità
delle sanzioni
Faccio
osservare che,l'art 3 della legge di depenalizzazione
n° 689/81 prevede la necessità che oltre
all'elemento
oggettivo della violazione sia necessario l'elemento soggettivo della
“almeno colpa” per erogare sanzioni amministrative.
I
giudici di Pace che confermano la sanzione, rilevano che nel caso
delle sanzioni per infrazione al c.d.s , vige la presunzione di
colpevolezza, ribaltabile solo con querela per falso rivolta
all'agente che accerta la violazione.
Con
questo chiudono la partita perchè nessuno si sente di fare
la
querela ad un pubblico ufficiale
dimostrando che questi mente.
Una
furbata, La presunzione di colpevolezza vale quando l'agente e
presente sul fatto, non certamente come conseguenza di un verbale a
posteriori, verbale spesso redatto da altri con firma in fotocopia.
A
meno
che qualcuno no sostenga la necessità querelare per falso
una
macchinetta.
Senza
presunzione di colpevolezza spetta all'organo accertatore l'onere
della prova,
la
prova dell'elemento soggettivo non può che derivare da
“ una
preventiva predisposizione di elementi oggettivi atti ad impedire la
inevitabile infrazione. Quindi il progetto.
Integrando
il tutto con un filmato che identifica il comportamento ante linea
di arresto, a dirimere l'inesistenza di accadimenti casuali quali
causa dell'infrazione..
Gli
scatti fotografici sulla linea di arresto certificano l'elemento
oggettivo dell'infrazione,
nulla
che attiene al comportamento soggettivo che riguarda quanto succede
prima della fotografia.
A
puntellare questa rilievo sono comparsi sulla scena “ esperti
di
mistificazione che in maniera induttiva sono in grado di descrivere
il comportamento dell'utente in base alle foto successive.
Nulla
da invidiare a Toto pe vende la fontana di Trevi.
Una
nuova categoria per Ctu, oltre ai sensali da mercato delle
vacche,l'albo dei veggenti.
Antonio
Menegon
p.s
La
descrizione del Tred di cui sopra, lascia spazio ad una serie di
domande intriganti sul
trattamento dei dati.
Interessante
il raffronto con il parere intermedio della V Commissione del
Consiglio Superiore dei lavori pubblici.
Nessun
riferimento al trattamento dei dati, su chi opera il prelievo, su come
sono fatte le notifiche.
La
stessa descrizione tecnica è di una
superficialità e
vaghezza sconfortante.
Interessante
anche l'estensione di omologazione fatta a mezzo di lettera
semplice”fuori
approvazione” in riferimento
peculiarità
nemmeno accennate nell'approvazione stessa.
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