perchè prendersela con una legge dello stato
La decurtazione di punti della patente
quale pena afflittiva per alcuni tipi di infrazioni del codice della
strada è sicuramente condivisibile nella buone intenzioni che hanno caratterizzato l'ispirazione iniziale.
La norma in vigore da diversi anni ha
sicuramente ottenuto risultati interessanti, risultati che nel tempo
si sono affievoliti come rilevato da molti autorevoli commentatori.
Come le medicine ogni norma porta con
se degli effetti indesiderati, quando gli effetti indesiderati
superano quelli benevoli, occorre
sospendere il trattamento per altra cura.
Non mi espongo ad ipotesi su norme
alternative, per reciprocità potrei veder insidiata la mia
attività di falegname da organi di amministrazione o di
governo.
Ma forse la qualità della nuova
concorrenza non aggiungerà nuove
preoccupazioni.
In vista di nuove iniziative, sarebbe
meglio ponderare gli effetti collaterali, troppe volte il risultato è
perseguito aggredendo non il virus ma il portatore.
Mi permetto un aneddoto.
Anni fa per ipotetiche allergie, ho
cominciato ad assumere degli antistaminici senza peraltro avvertire
sonnolenza quale effetto collaterale.
Su una curva secca, di una strada di
campagna vicino a casa, per due volte in giorni successivi ho preso
la curva troppo larga strisciando con il paraurti.
Dal fatto ho dedotto un rallentamento
del tempo di risposta piramidale.
Senza avvertire effetti collaterali
manifesti, una insidiosa ed occulta menomazione indotta,
pregiudicava la mia ed altrui sicurezza
nella strada.
Credo che alcol e droga abbiano simili
effetti, ma anche intolleranze alimentari,ma anche forse un litigio
con la morosa.
Per diversi altri motivi alcol e droga
sono da evitare, ma per non mettere al bando medicine e morose,
sarebbe meglio occuparsi degli effetti misurabili piuttosto che delle
cause ipotetiche.
Un piccolo apparecchio per misurare il
tempo di reazione ad uno stimolo visivo o sonoro,
sarebbe di semplice dotazione alle
forze di polizia, e di semplice corredo all'automobilista
che vuole perlomeno bene a se stesso.
Come vedete non so resistere a fare il
saccente, il fatto è che trovo tanto spazio aperto.
Un deserto.
Antonio Menegon falegname in Marostica
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